Tematica principale del progetto Scenari XX Secolo per l’anno scolastico 2017/2018 sarà “Gli anni Settanta tra innovazioni e società civile”.
18 Dicembre 2017. Incontro sugli anni ’70 tra innovazioni e società civile
Lezione a cura di Monica Galfrè
Introduzione a cura di Roberto Barontini
Coordina la giornata Renzo Innocenti
22 gennaio 2018. Giorno della Memoria
Lezione a cura di Matteo Stefanori – ” Ordinaria amministrazione. Gli ebrei e la Repubblica sociale italiana”
Testimonianza di Riccardo Coen
Coordina la giornata Sara Valentina Di Palma
16 Febbraio 2018. Giorno del Ricordo
Lezione a cura di Roberto Bui, in arte Wu Ming 1 – I bordi del buco nero. 1918 – 2018, cent’anni di amnesie e vittimismi su Africa e confine orientale
Testimonianza di Lorenzo Filipaz – “Le conseguenze e il peso dell’esodo sulle giovani generazioni di istriani”.
Coordina la giornata Stefano Bartolini
21 Marzo 2018. Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi
Lezione a cura di Cinzia Venturoli – “2 Agosto 1980, ore 10:25”
Testimonianza a cura di un membro dell’Associazione tra i famigliari delle vittime della strage alla stazione di Bologna
Coordina la giornata Filippo Mazzoni
9 Aprile 2018. Giorno della Liberazione
Lezione a cura di Marco Palla – “La Resistenza in Toscana. Un caso di Studio”
Testimonianza a cura di Silvano Sarti
Coordina la giornata Matteo Grasso
Tra il 1968, anno di grazia della contestazione studentesca e delle lotte operaie e il 1980, anno di consacrazione del leader socialista Bettino Craxi, l’Italia repubblicana ha vissuto la sua “gioventù bruciata”: un periodo di mutamenti sociali e politici, di stragi e atti terroristici.
La particolarità del “caso italiano” è stata oggetto di dibattito fin dagli anni Settanta, ma nell’indagine giudiziaria prima e in quella storica poi, spesso si è trattato tale periodo cercando le cause di tanta violenza, prescindendo dai fattori contrastanti (come la compresenza di uno dei più forti partiti comunisti occidentali e la sua “doppia lealtà”, con il Msi) e considerando l’Italia una democrazia “normale”. Alle 16,30 di venerdì 12 dicembre 1969 esplode una bomba nella sede della Banca dell’Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, morirono sedici persone; alle 16,45, 17,22 e 17,30 esplosero altre tre bombe a Roma alla Banca Nazionale del Lavoro, all’Altare della Patria e al Museo del Risorgimento senza provocare vittime. La bomba alla Banca dell’Agricoltura non avrebbe dovuto fare morti, avrebbe dovuto esplodere dopo la chiusura; in quel pomeriggio di venerdì la banca era aperta per via di un mercato dei bovini. Siamo “all’origine del tunnel” prendendo a prestito le parole di Guido Crainz, eppure, nonostante un periodo segnato da stragi e terrorismo, l’Italia vive un periodo fecondissimo per le riforme e le ricadute sulla società civile che vive una vera e propria mutazione: l’attuazione delle Regioni e dell’istituto del referendum, l’introduzione del divorzio, la legge sulla casa, lo Statuto dei lavoratori e la legalizzazione dell’obiezione di coscienza, la riforma Rai, la riforma sanitaria e quella sul diritto di famiglia, la legge Basaglia sugli istituti psichiatrici, furono frutto di quella onda lunga di partecipazione nata con la Costituzione e dalle nuove istanze di una generazione che voleva ottenere tutto e subito.
Il percorso in questo decennio sarà concentrato su due filoni:
– la società civile raccontata da una comunicazione nuova e dirompente, dal nuovo vocabolario femminista all’editoria, dalle testate giornalistiche di partiti e movimento alle radio libere, simbolo della “seconda contestazione” del ’77, collerica e disperata, sicuramente meno disincantata rispetto a quella del’68, ed espressione degli ultimi fuochi del collettivo prima del riflusso nell’individualismo degli imminenti anni Ottanta.
– le riforme degli anni Settanta e l’incidenza sulla vita collettiva di quanti fino allora erano stati al di fuori della società perché moralmente non accettati: matti, malati, donne che avevano fatto scelte difficili.
Il primo incontro (anni ’70), che si svolgerà il 18 dicembre, ha come titolo: “Innovazioni politiche e trasformazioni sociali nell’Italia degli anni ’70” sarà tenuto in data 18 dicembre 2017 da Monica Galfrè (UNIFI).
Introduce Roberto Barontini, presidente dell’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia, che svolgerà una breve introduzione sulle principali leggi emanate negli anni ’70: riforma sanitaria, riforma del diritto di famiglia e statuto dei lavoratori.
Coordina Renzo Innocenti (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia), ex deputato per quattro legislature e dirigente sindacale.
In occasione del “Giorno della Memoria” 2018 si propone, in data lunedì 22 gennaio 2018, un incontro dal titolo “Ordinaria amministrazione. Gli ebrei e la Repubblica sociale italiana” alla presenza di Matteo Stefanori (Università della Tuscia Viterbo). Il professore ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia ed è stato borsista presso il Centro di documentazione ebraica contemporanea (CDEC) di Milano dove ha svolto importanti ricerche sulla Shoah. Dalla sua tesi di dottorato ha pubblicato: “Ordinaria amministrazione: i campi di concentramento provinciali per ebrei nella Repubblica sociale italiana”, in “Studi Storici. Rivista trimestrale dell’Istituto Gramsci. Ha collaborato con la casa editrice Laterza e per il CDEC ha pubblicato “La Resistenza di fronte alla persecuzione degli ebrei in Italia (1943-1945)”.
La testimonianza diretta sarà portata da Roberto Coen, nato nel 1935 a Pistoia dove risiedeva con i genitori ed il fratello minore Bruno (nato nel 1936); il padre era geometra della Provincia di Pistoia e per questo lavoro era arrivato in città da Ancona. Una volta perso il lavoro (espulso per le leggi razziste del 1938) si sposta con la famiglia alla ricerca di un nuovo impiego, muovendosi tra l’Italia centro-settentrionale. La famiglia si trova a Roma nell’estate del 1943 e poco prima della retata del 16 ottobre la madre risponde ad una telefonata anonima in seguito alla quale i genitori decidono di scappare. Vengono accolti in un istituto religioso a Loreto ma, dopo un certo periodo, in seguito alla richiesta di battesimo, rifiutano e si spostano sempre nella zona, a Recanati, dove si trovano al momento della Liberazione.
Coordina Sara Valentina Di Palma (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia), studiosa della persecuzione e dell’ebraismo: approfondirà il tema della Resistenza ebraica. E’ autrice dei libri: “Bambini e adolescenti nella Shoah. Storia e memoria della persecuzione in Italia” e “Se questo è un bambino. Infanzia e Shoah”.
In occasione del “Giorno del Ricordo” 2018: continuando nel percorso degli anni passati, il progetto cercherà di accostare i giovani ai “protagonisti” diretti di eventi spesso poco conosciuti relativi al confine nord-orientale, ricollegandosi in tal modo al tema del rapporto tra Europa e Jugoslavia e affrontando tragedie come le vicende delle foibe e dell’esodo. Il tutto potrà essere analizzato in un’ottica di tipo europeo e sovranazionale, approfondendo anche questioni che spesso sono state trascurate dalla storiografia italiana, come l’occupazione italiana in Jugoslavia del 1941-1943.
L’evento si svolgerà il giorno venerdì 16 febbraio 2018 alle ore 10,30, avrà come tematica “I bordi del buco nero. 1918 – 2018, cent’anni di amnesie e vittimismi su Africa e confine orientale” e sarà tenuto da Roberto Bui, in arte Wu Ming 1, scrittore e traduttore, fra i fondatori del famoso collettivo Wu Ming composto da scrittori provenienti dalla sezione bolognese del Luther Blissett Project. Ha pubblicato romanzi, volumi e traduzioni con Einaudi e Rizzoli. E’ esperto di foibe e di esodo giuliano-dalmata; con il collettivo ha curato i saggi “Foibe o Esodo? 24 FAQ per il Giorno del Ricordo” e “Il Giorno del Ricordo e i falsi fotografici sulle foibe”.
Per portare la testimonianza diretta sarà presente Lorenzo Filipaz, triestino e figlio di un esule istriano, che parlerà di: “Le conseguenze e il peso dell’esodo sulle giovani generazioni di istriani”.
Dal ramo materno è di ascendenza slovena. Fa parte del gruppo di inchiesta su Wikipedia “Nicoletta Bourbaki”. Appassionato delle storie della sua terra di confine, da anni ha intrapreso un percorso di ricerca e autoanalisi sul cosiddetto “esodo giuliano-dalmata”. L’intento è quello di capire cosa sia andato storto, per quali ragioni l’esodo da Istria e Dalmazia sia diventato una narrazione revisionista e come mai i figli di una terra meticcia siano diventati i pasdaran del nazionalismo.
Coordinerà Stefano Bartolini (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia), autore del libro “Fascismo antislavo. Il tentativo di “bonifica etnica” al confine nord-orientale” e della ricerca “Fascismo, foibe, esodo”.
In occasione del “Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi” 2018, quest’anno approfondiremo la cosiddetta strage di Bologna, attentato dinamitardo compiuto la mattina di sabato 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna: è il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, da molti indicato come l’ultimo episodio della strategia della tensione. La magistratura ha individuato come esecutori materiali alcuni militanti di estrema destra, ma gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti, nonostante il profondo collegamento dimostrato fra criminalità organizzata e servizi segreti deviati. Nell’attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite.
Intendiamo proporre alle scuole un incontro dal titolo “2 Agosto 1980, ore 10:25” che si terrà il giorno mercoledì 21 marzo 2018 alle ore 10,30 alla presenza di Cinzia Venturoli, docente presso l’Università di Bologna. Si occupa di didattica della storia, organizza e partecipa in qualità di docente a corsi di aggiornamento per insegnanti e conduce laboratori di storia nelle scuole di ogni ordine e grado. Collabora attivamente con l’Associazione tra i famigliari delle vittime della strage alla stazione di Bologna” e con l’Anpi. E’ responsabile della sezione didattica della Rete degli archivi per non dimenticare, membro del consiglio di indirizzo dell’Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri e membro del comitato scientifico della Scuola di Pace di Monte Sole. Ha pubblicato “Stragi fra memoria e storia. Piazza Fontana, piazza della Loggia, la stazione di Bologna: dal discorso pubblico all’elaborazione didattica” e “Il difficile cammino della democrazia percorso cronologico attraverso il terrorismo, le stragi e la criminalità organizzata (1945 – 2002)”.
La testimonianza sarà portata da un membro dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna.
Coordina Filippo Mazzoni (Istituto Storico della Resistenza di Pistoia), autore del libro “Il terribile quindicennio (1969 – 1984)”.
Quest’anno, per la prima volta, presenteremo un’iniziativa in occasione del “Giorno della Liberazione” 2018. L’anniversario della liberazione d’Italia è una festa nazionale istituita dalla Repubblica Italiana e ricorre il 25 aprile di ogni anno. Dal dopoguerra è simbolo della vittoriosa lotta di resistenza attuata dalle forze partigiane e dalla popolazione civile durante la seconda guerra mondiale a partire dall’8 settembre 1943 contro l’occupante nazista e il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana.
Intendiamo proporre alle scuole un incontro dal titolo “La Resistenza in Toscana. Un caso di Studio”, che si svolgerà il giorno lunedì 9 aprile 2018 alle ore 10,30 a cura di Marco Palla, ex docente di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze. Autore di importanti pubblicazioni edite fra l’altro da Il Mulino, Carocci, Giunti, ricordiamo: “Mussolini e il fascismo”, “Il Partito fascista italiano al potere”, “Storia della Resistenza in Toscana”, “Provinciali del Fascismo. La struttura politica e sociale del Pnf a Pistoia”.
La testimonianza diretta sarà portata dal partigiano Silvano Sarti, presidente onorario dell’ANPI.
Coordina Matteo Grasso, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Pistoia