Con piacere condivido la segnalazione di una novità editoriale fresca di stampa, CAMPO 97. ANARCHICI E SLAVI INTERNATI A RENICCI NEL 1943 di Paola Brolati illustrato da Fabio Santin con la prefazione di Giorgio Sacchetti e la postfazione di Andrea Merendelli (edizione Fuoriposto/CLEUP, 2018, pagine 120,106 tavole) Corrado Perissino, anarchico veneziano e combattente antifascista in Spagna, assieme aitriestini Umberto Tommasini, anarchico, e Giorgio Jaksetic, comunista, viene trasferito dal confino di Ventotene al campo di concentramento di Renicci d’Anghiari.
Nel suo diario, oggi custodito dal figlio Aldo, commenta quegli ultimi giorni di luglio, fino al fatidico 8 settembre ’43 e ci rende partecipi delle vicende dei protagonisti – i “politici” – nel viaggio di trasferimento, al momento dell’arrivo e soprattutto per il periodo di permanenza nel campo di Renicci, costruito per recludere internati slavi, dopo l’invasione delle loro terre da parte delle truppe italiane. In base alla sua e ad altre testimonianze, gli autori descrivono le condizioni di vita nel campo,i rapporti con la popolazione locale e con le autorità militari, fino alla fuga dei prigionieri dopo l’8 settembre, la smobilitazione e il coinvolgimento di molti di loro nella Resistenza.
Mentre sul tema sono note da tempo le testimonianze dirette di Alfonso Failla, Umberto Tommasini e Giorgio Jaksetich, il diario del veneziano Corrado Perissino, che accompagna le fasi salienti del racconto, è inedito. Perissino è un personaggio meno noto ma che ha vissuto in prima linea il contesto antifascista europeo dagli anni 30 fino alla morte, a Bruxelles, negli anni 80. Tra gli altri prigionieri a Renicci di cui nel fumetto si traccia la figura, c’è l’artista Giandante X. Non ultimo, Beppone Livi, che organizzò attività di soccorso agli internati e che, con la moglie Angiola Crociani, fu tra l’altro responsabile del vettovagliamento per i trecento slavi armati evasi dal campo. I protagonisti di questa storia disegnata sono esistiti e i fatti narrati sono accaduti realmente. I dialoghi e le situazioni sono stati immaginati con verosimiglianza, sulla base dei racconti dei testimoni.
Alice Vannucchi