L’Istituto storico della Resistenza apprende con stupore le dichiarazioni di esponenti della destra cittadina relative all’apposizione di una targa per il Giorno del ricordo del 10 febbraio, che mistificano sia il percorso decisionale con il quale si è giunti a questa scelta sia le vicende storiche.
L’ISRPT, insieme all’ANPI, ha infatti proposto di discutere dentro al Cudir Pistoia, con tutte le associazioni componenti, la migliore ubicazione della targa, per far sì che la stessa fosse il frutto di un percorso condiviso dalla società civile pistoiese e non percepita come una targa di parte. Per fare questo il tempo di una ventina di giorni sembrava troppo limitato per cui avevamo proposto di posporre l’apposizione della targa al 2019. L’iniziale dizione da noi proposta (“In ricordo di tutte le vittime innocenti dei conflitti ideologici e nazionalisti sul confine nord-orientale, per un futuro di pace e convivenza tra i popoli europei”) rispecchiava più da vicino i concreti fatti storici – tenendo fede alla missione di un ente dedito alla ricerca storica come il nostro.
La proposta è stata immediatamente accolta dal Cudir e dal Sindaco – che lo presiede – e abbiamo accettato un’apposizione della targa già nel 2018, anche se non ci era stata comunicata la sua ubicazione finale, con un testo che rispecchiasse l’articolo 1 della legge istitutiva della giornata, richiamandosi alla memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale.
Ne abbiamo anche dato notizia con un comunicato del 23 gennaio, ignorato dalla stampa locale ma pubblicato in tale data sul nostro sito. Il tentativo di auto intestare a una forza politica del consiglio comunale la scelta di apporre la targa non riflette le reali circostanze in cui è maturata questa scelta, che è stata ed è del Cudir (di cui il nostro Istituto fa parte fin dagli anni ’70) – come si evince anche dall’invito ufficiale – e non di un qualche partito, e va pertanto rigettato con forza. Ometterlo ci è sembrato, e ci sembra, una grave dimenticanza.
Anche le parole usate in questo tentativo di strumentalizzazione non possono che suscitare sdegno per la negazione di pezzi interi della storia, tacendo sulle responsabilità storiche italiane e fasciste fatte di razzismo e crimini di guerra nello scatenare una spirale di odi nazionalisti ed un conflitto etnico che ha poi portato alle uccisioni nelle foibe ad opera dell’esercito popolare jugoslavo e al successivo esodo della popolazione italiana dall’Istria e dalla Dalmazia passate sotto il governo comunista. Con tutta evidenza, il tentativo in atto è quello di strumentalizzare la giornata per mediocri fini politici e identitari faziosi.
L’ISRPt ricorda, infine, che da anni è impegnato nella diffusione della conoscenza equilibrata, a fini culturali ed educativi, della storia del confine orientale, organizzando numerose iniziative didattiche, formative e pubbliche. Proprio dal 12 al 16 febbraio 2018 saremo impegnati in un viaggio sui luoghi del confine insieme a 25 insegnanti e 52 studenti, accompagnati dai rappresentanti della regione Toscana e della rete degli istituti storici toscani della resistenza. Redipuglia, Trieste, Gonars, Basovizza, Padriciano, Fiume, Albona e Fossoli saranno le importanti tappe di un viaggio durante il quale studenti e docenti avranno modo di incontrare studiosi e testimoni e di confrontarsi con studenti italo sloveni.
In conclusione, vi invitiamo a partecipare alla scopertura della targa promossa da CUDIR e dal Comune di Pistoia che avverrà sabato 10 febbraio 2018 alle ore 9.