Fascicolo 1
Call for Columns del numero monografico della rivista
«Farestoria. Società e storia pubblica»
Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Pistoia

In età contemporanea, tra le articolazioni del conflitto sociale non di rado spicca una certa materialità legata alla contesa sugli spazi. A partire dalla fine del XIX secolo, infatti, l’intreccio tra i macro-processi di industrializzazione, urbanizzazione e partecipazione di massa alla vita politica del Paese, ha favorito l’emergere di interstizi conflittuali proprio a partire dalla gestione di spazi attraversati e vissuti nel quotidiano o depositari dei più disparati portati simbolici.
Nel periodo che da fine Ottocento arriva sino ai giorni nostri, la storia italiana risulta costellata di esempi significativi di conflitti di questa natura: a partire dalle più classiche vicende di occupazioni di fabbrica, manifestazioni di piazza non autorizzate, lotte per il pane, la terra o la casa; passando per rivendicazioni ecologiste o di difesa dei beni comuni.
In queste circostanze, i luoghi del conflitto si presentano al contempo come l’oggetto del contendere e il teatro della contesa stessa. È proprio in virtù di questa specificità che intorno alla gestione, all’occupazione e alla risignificazione degli spazi si sono originate forme inedite di resistenza dal basso animate da una molteplicità di soggetti aggregatisi per specifiche occasioni o organizzati in associazioni, comitati, movimenti e partiti.
In quest’ottica, lo spazio conteso può rappresentare un originale osservatorio capace di restituire la complessità dei fenomeni economici, politici, sociali e culturali che hanno plasmato e continuano modellare la storia contemporanea del Paese. La necessità di dedicarsi alla ricostruzione di una geografia storica della conflittualità sociale risponde, inoltre, agli interrogativi di storiche e storici immersi in un presente in cui il controllo e la gestione degli spazi permane al centro di dissensi e contrasti politici talvolta radicali.
All’approfondimento della dimensione spaziale dei conflitti sociali nell’Italia contemporanea (1861 – oggi), la rivista «Farestoria» dedica un fascicolo monografico e lancia una Call for Columns per strutturare la sezione rubriche. I contributi potranno declinare il tema percorrendo le seguenti traiettorie di ricerca:
- Processi partecipativi, occupazione a scopo sociale di immobili o spazi abbandonati, rigenerazioni urbane e rurali ed esperienze cooperative.
- Sviluppo edilizio, politiche della casa e diritto all’abitare.
- Tensioni centro-periferia nella fruizione degli spazi, con particolare attenzione ai disequilibri territoriali, alle disparità nell’accesso alle risorse, alla gestione dei servizi pubblici, alla distribuzione delle infrastrutture e ai processi di marginalizzazione.
- Rapporto tra trasformazioni del sistema produttivo e trasformazioni del territorio a partire dall’impatto delle nuove tecnologie e dei riassetti produttivi su ambiente e lavoro, nonché dal conflitto capitale-ambiente.
- Processi di privatizzazione dalla storica riduzione o soppressione dei tradizionali usi civici fino alla crisi dello stato sociale, monopoli, politiche delle concessioni e lotte per i beni comuni (acqua, salute, istruzione).
- Impatto socio-ambientale delle politiche energetiche, infrastrutturali e della difesa (nucleare, grandi opere, grandi eventi, basi militari).
- Conflitti tra dinamiche di sacralizzazione e secolarizzazione, con particolare riferimento al rapporto tra istituzioni laiche (pubbliche e private) e religiose nella concessione e gestione di spazi e servizi (pratiche confessionali, istruzione, assistenza, tempo libero).
- Pratiche, narrazioni e contronarrazioni dello sfruttamento del paesaggio e dei beni demaniali, con particolare riguardo per la resistenza ai processi di turistificazione o gentrificazione.
- Lotte contro l’occupazione e lo sfruttamento del territorio ad opera della criminalità organizzata (speculazioni edilizie, agromafie, gestioni delle emergenze).
- Uso e contesa degli spazi pubblici a fini memoriali e processi di musealizzazione e/o sacralizzazione dei luoghi della memoria.
Le proposte, di massimo 3.000 battute spazi inclusi, e accompagnate da un breve curriculum del soggetto proponente, di massimo 2.000 battute spazi inclusi, dovranno essere inviate all’indirizzo e-mail farestoriaredazione@gmail.com entro il 30 aprile 2025. Potranno essere inviate proposte — al massimo una per proponente — da parte di studiose e studiosi, associazioni, gruppi informali, musei, enti e istituti culturali, scuole di ogni ordine e grado. Gli abstract inviati dovranno contenere un titolo provvisorio, una breve sintesi dell’argomento che intendono trattare, gli eventuali interlocutori e/o i soggetti coinvolti, e la tipologia di rubrica per la quale si intende concorrere.
Le tipologie di rubriche per le quali è possibile inviare proposte sono le seguenti:
— “Comunicare la storia”
Redazione di un testo di massimo 15.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato sugli obiettivi e sugli strumenti di comunicazione e divulgazione delle attività realizzate.
— “Casi studio”
Redazione di un testo di massimo 15.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato sullo studio di uno o più casi di particolare interesse.
— “I ferri del mestiere. Fonti per la storia”
Redazione di un testo di massimo 20.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia dove vengono presentati archivi, centri di documentazione, fondi, fonti, gruppi di documenti e biblioteche, ecc., con particolare attenzione a quelli che presentano problematiche di tutela, valorizzazione e conservazione.
— “Public History”
Redazione di un testo di massimo 20.000 battute spazi inclusi con note alla americana e bibliografia a corredo incentrato su progetti di Public History che vedono forme di partecipazione del pubblico, sulla valenza pubblica degli stessi e/o sulla valorizzazione/patrimonializzazione/decostruzione di memorie storiche attraverso queste attività.
— “Storia orale”
Presentazione di una ricerca di storia orale di massimo 30.000 battute spazi inclusi con possibilità di inserire note a piè di pagina con i promotori e le promotrici e/o con i fruitori e le fruitrici delle attività e dei progetti realizzati.
— “Conversazioni storiografiche”
Realizzazione e trascrizione di un dialogo, sotto forma di intervista, di massimo 50.000 battute spazi inclusi, con un/a storico/a, da indicare nella proposta. Non sono previste note di nessun tipo.
— “Forum storiografico”
Realizzazione e trascrizione di un dialogo a più voci, di massimo 70.000 battute spazi inclusi, con storici e storiche, da indicare nella proposta. Non sono previste note di nessun tipo.
Cronoprogramma:
– Il termine ultimo per l’invio proposte è il 30 aprile 2025.
– I risultati della selezione saranno resi noti entro inizio giugno 2025.
– La consegna dei testi definitivi dovrà effettuarsi entro il 30 settembre 2025.

La foto è tratta dal primo volume di Una storia anomala. Dall’organizzazione Proletaria Romana alla Rete dei Comunisti (2017)